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E-Cycle presenta ricorso contro il provvedimento “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati”

Da Ottavio Saia

4 novembre 2022 – E-Cycle, il primo consorzio nato con la finalità esclusiva di offrire soluzioni
integrate RAEE per la gestione del fine vita dei pannelli solari e dei servizi ad essa connessi,
insieme a un nutrito gruppo di organizzazione consorziate, ha presentato ricorso al TAR del
Lazio per l’annullamento del Provvedimento “Istruzioni operative per la gestione e lo
smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” pubblicato dal GSE e approvato dal
Ministero per la Transizione ecologica.
Il provvedimento stabilisce che, per il fine vita dei moduli fotovoltaici, i titolari degli impianti
incentivati debbano versare (o adeguare) una garanzia finanziaria nella misura di 10 € per ogni
singolo modulo. In passato, l’importo di tale garanzia era definito nella stessa misura qualora
versato al GSE o, in alternativa, definito dai consorzi in base alla loro capacità di essere
efficienti e competitivi lungo l’intera filiera del recupero, tanto che in molti casi era inferiore,
secondo una logica di mercato che ora viene negata, determinando un esborso di 300 milioni
di euro a danno dell’intera filiera.
Il provvedimento, che non risulta presente in nessun altro paese dell’Unione Europea,
penalizza l’operato dei consorzi di recupero RAEE più virtuosi sotto due profili profondamente
interconnessi: quello dell’efficienza economica, a vantaggio dell’intera filiera, e quello della
sostenibilità ambientale, in quanto la possibilità di offrire un contributo ridotto è
strettamente legata alla capacità di recupero materico per la generazione di materia prima
secondo da reimmettere nel ciclo produttivo secondo un modello di economia circolare.
E-Cycle ha quindi ritenuto opportuno tutelare in sede giuridica gli interessi dei propri
Consorziati nei confronti di un provvedimento ritenuto illegittimo e gravemente dannoso per
l’intera filiera legata alla produzione di energia rinnovabile da fonte solare.
Sotto il profilo giuridico, il ricorso evidenzia quanto, disincentivando le filiere virtuose del
recupero e facendo venir meno la possibile convenienza economica dell’opzione “sistema
collettivo” quale soggetto specializzato, oltre che imponendo una serie di oneri agli operatori,
quest’ultimi riterranno preferibile delegare al GSE (operatore non specializzato) le operazioni
relative al fine vita dei propri pannelli, determinandone una posizione dominante. Il tutto
imponendo ai sistemi collettivi di garantire, con tale deposito, le attività quali lo smontaggio
dei pannelli senza che ve ne sia alcuna copertura normativa.

La Redazione

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