Il 25 gennaio 2022, con la sentenza nella causa C-181/201, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato la parziale invalidità dell’articolo 13, paragrafo 1, della direttiva 2012/19/UE nella parte in cui dispone che i produttori debbano sostenere il finanziamento dei costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento ecocompatibile dei rifiuti originati dai pannelli fotovoltaici immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012.
Nella proposta di modifica della Commissione UE, posta in consultazione fino al prossimo 4 aprile, si legge all’art. 13 che “i produttori di pannelli fotovoltaici destinati a utilizzatori diversi dai nuclei domestici devono provvedere almeno al finanziamento della raccolta, del trattamento, del recupero e dello smaltimento ecocompatibile dei Raee derivanti da tali pannelli se questi ultimi sono stati immessi sul mercato a partire dal 13 agosto 2012“.
Analogamente, per correggere un effetto che altrimenti sarebbe retroattivo sulla base del ragionamento della Corte, la proposta della Commissione intende inoltre modificare l’articolo 15, paragrafo 2, inerente alla marcatura delle AEE.
Infine la presente proposta aggiorna, all’articolo 14, paragrafo 4, e all’articolo 15, paragrafo 2, della direttiva RAEE, i riferimenti alla norma europea EN 50419 sulla marcatura delle AEE rispetto alla raccolta differenziata dei rifiuti AEE (RAEE), sostituendo il riferimento alla versione del 2006 di tale norma con un riferimento a quella del 2022.