Il CITE, istituito dall’articolo 4 del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, ha il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione, approvando il Piano per la transizione ecologica, monitorandolo e documentandone i progressi.
La Strategia è stata approvata per la prima volta nel 2017 ed è già stata revisionata nel 2022. Nel nuovo documento vengono definiti obiettivi e target associati a 55 indicatori, adattando gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU al contesto italiano.
Partendo dalle cosiddette cinque “P”: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, la Strategia individua quindici scelte strategiche e definisce i “valori obiettivo”, che sono misurati annualmente attraverso una serie di indicatori: 55 sono definiti di primo livello e costituiscono un nucleo comune per tutte le amministrazioni centrali e territoriali. Altri 190 si definiscono di secondo livello e garantiscono il monitoraggio complessivo degli obiettivi posti.
Vengono poi considerati “vettori di sostenibilità” la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, la cultura e la partecipazione per lo sviluppo sostenibile; così come assumono particolare valore la governance multilivello, le attività di valutazione e monitoraggio, di educazione, formazione e collaborazione.
Il documento, che fornisce un quadro d’azione per la sostenibilità ambientale, economica e sociale, è stato realizzato con la regìa e il coordinamento da parte del MASE per la parte nazionale e del MAECI per quella internazionale.