Il Consiglio di Stato sblocca la costruzione di due impianti fotovoltaici su aree rurali
Con sentenze nn. 3989/2024 e 3990/2024, il Consiglio di Stato ha confermato una pronuncia del Comune di Latina,
già soccombente in primo grado, riguardo l'annullamento dei provvedimenti di divieto alla costruzione di due impianti fotovoltaici su aree rurali.
In particolare, il TAR del Lazio aveva accertato l'avvenuta formazione del silenzio assenso sulle procedure abilitative semplificate.
Tra le motivazioni del ricorso di primo grado, si leggeva quanto segue: "Il comportamento contraddittorio, arbitrario ed irragionevole del Comune sarebbe stato dimostrato dal fatto che il Comune aveva dapprima fatto in modo che la PAS si consolidasse (in maniera tacita), per poi adottare, a distanza di oltre un anno, un atto volto a bloccare i lavori di realizzazione dell’impianto ".
Il Consiglio di Stato, ha quindi confermato quanto sancito in primo grado, sostenendo che il Comune "sarebbe dovuto intervenire mediante un procedimento in autotutela e non disporre dapprima la sospensione e poi l’inibizione alla realizzazione dell’impianto ".
E’ stata dunque ritenuta configurabile una forma di autotutela, anche in presenza di un atto soggettivamente ed oggettivamenteprivato.
Pertanto, alla luce delle suddette considerazioni, è stato stabilito che decorso il termine di 30 giorni dalla presentazione della PAS, senza che il Comune abbia notificato l’ordine di non effettuare l’intervento, l’attività di costruzione dell’impianto debba intendersi definitivamente approvata.
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